Il Radicchio Rosso di Treviso

Il Radicchio Rosso di Treviso, anche qualificato come IGP, è il re delle tavole trevigiane. Richiede mesi di pazienti lavorazioni manuali, dalla semina alla raccolta, alla lavorazione finale. Coltivato unicamente nelle province di Treviso, Padova e Venezia, è ottenuto secondo la tradizionale tecnica di imbianchimento durante la quale i mazzi raccolti, a partire dal mese di novembre, vengono posti in vasche con acqua corrente di risorgiva. Dopo circa quindici giorni, cioè una volta ottenuti i nuovi germogli, si rifiniscono i gambi, si lavano e si confezionano. Una volta pronto, il radicchio si presenta nella tipica forma lanceolata; le coste compatte hanno un colore rosso intenso con una nervatura principale bianca candida. Il sapore del radicchio rosso di Treviso è inconfondibile: gradevolmente amarognolo e croccante, va mangiato crudo o nelle più varie preparazioni, dai gustosi risotti agli squisiti dolci.

La trota iridea

L’anguilla

Le fresche e dolci acque di risorgiva del fiume Sile e la sua buona ossigenazione, creano l’ambiente ideale per la riproduzione e l’allevamento delle trote. Dagli anni Cinquanta il settore si è sviluppato tanto da immettere oggi nel mercato più di diecimila quintali di pesce ogni anno. La Trota Iridea, dalla forma slanciata e corte pinne, è caratterizzata da riflessi multicolori e sfumature dal verde all’arancione. Un trionfo dal punto di vista nutrizionale ma leggero in calorie, questo pesce è perfetto in numerosi impieghi culinari: può essere cotto al cartoccio con erbe aromatiche, al forno con agrumi, alla griglia  o come base per gustosi ragù. L’anguilla è una pietanza diffusa in molte regioni italiane ma nel territorio di Quinto di Treviso essa ha un valore particolare. Fino allo scorso secolo, il Sile è stato fonte importante di risorse alimentari per la popolazione, tra cui la pesca di questa specie. L’anguilla ha poi contribuito al successo dei ristoratori locali, richiamando intenditori da più parti.Dialettalmente chiamata “bisata”, l’anguilla può essere presentata in vari modi, ma ciò che la rende particolare in una ricetta sono le modalità di preparazione e gli ingredienti che la accompagnano. Per gustare l’anguilla del Sile “in umido” eseguita secondo l’antica ricetta locale, laboriosa e ricca di segreti tramandati di generazione in generazione, l’appuntamento è presso la “Festa sul Sile”, evento quintino di inizio estate.

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